Solennità di San Lorenzo. L’Arcivescovo: “S. Lorenzo sia di esempio per affrontare le sfide odierne”

Lunedì 10 agosto in Cattedrale il Cardinale Arcivescovo ha presieduto la S. Messa pontificale nella solennità di San Lorenzo.
Nell’omelia il Cardinale Bagnasco ha sottolineato l’importanza di tradurre l’esempio che i santi ci danno per la nostra vita.
Ripercorrendo la storia del santo ha detto che egli preferì la morte piuttosto che venire a patti con l’imperatore che  voleva i beni della Chiesa di Roma, perchè se lo avesse fatto “avrebbe ceduto – ha detto il Cardinale –  sul principio dell’autonomia della Chiesa e sul primato dei poveri: infatti, togliere alla Chiesa le risorse significa impedirle di compiere la sua missione che è quella di predicare il Vangelo e di farne le opere”.
Lorenzo sapeva che l’importante non era adattarsi allo spirito del mondo, ma restare fedeli a Gesù.
“Quanto è attuale il suo insegnamento!  – ha proseguito l’Arcivescovo – che ci pone una domanda: la Chiesa, in occidente, sta diventando minoranza? E se così fosse, quale deve essere il nostro atteggiamento? E quale potrebbe essere il domani? La fede non sembra invece ridotta a buoni sentimenti, a emozioni? Sul piano pratico, ognuno sembra decidere da solo cos’è bene e cos’è male, senza riferimento ai comandamenti di Dio e alla voce della Chiesa. E allora, la Chiesa si sta restringendo? Si deve ritirare?”.
“Forse la Chiesa in occidente sta diventando minoranza – ha continuato –  in mezzo ad un deserto di secolarismo diffuso che fa pensare ad altri momenti della storia. Secolarismo che sempre ha cercato di assimilare la Chiesa a categorie mondane, perché si trova spiazzato davanti ad una Chiesa che, indicando l’Invisibile e l’Eterno, sfugge ai parametri del mondo e, parlando di un altro Mondo, può meglio parlare a questo mondo”.
Ma Se fosse questa l’ora presente, non dobbiamo temere: “sarà la via dura che ci riporterà al centro spirituale – ha concluso il Cardinale –  forse ad essere più semplici di strutture e di mezzi, ma più affidati al Signore”.

Leggi il testo integrale dell’omelia dell’Arcivescovo

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