Aperto in Diocesi l’Anno Santo. L’Arcivescovo: «Chiesa di Genova, una famiglia di famiglie in cammino con la Chiesa universale»

Nel pomeriggio di domenica 29 dicembre Mons. Marco Tasca, Arcivescovo di Genova, ha aperto ufficialmente il Giubileo nella Diocesi di Genova.

Alle ore 15.30 nella Chiesa del Gesù gremita di fedeli si è aperta la celebrazione, con la lettura di alcuni brani della Bolla di indizione del Giubileo di Papa Francesco e la lettura di un brano evangelico.

Quindi, ha preso il via la processione verso la Cattedrale, simbolico “pellegrinaggio” verso la Chiesa giubilare, con il canto delle Litanie dei Santi.

Giunti sul sagrato della Cattedrale, Padre Marco Tasca si è fermato dinanzi al Cristo bianco della Chiesa di Mignanego, portato in processione, e ha introdotto il momento di apertura del Giubileo con l’invocazione: «Tu sei la nostra speranza, non saremo confusi in eterno».

Quindi, con la lettura di Levitico 25, l’annuncio del Giubileo, suggellato dal suono dell’antico corno di montone che è conservato nella basilica dell’Immacolata.

Dopo il suono del corno – jobel – è stato suonato l’inno del Giubileo.

In Cattedrale, l’Arcivescovo ha presieduto la celebrazione eucaristica con i Vicari Episcopali e i sacerdoti della Diocesi. Erano presenti Marco Bucci, Presidente della Regione, Pietro Piciocchi, Vice sindaco reggente di Genova e diverse autorità civili e militari. Grandissima la partecipazione dei fedeli, sia nella Chiesa del Gesù che in Cattedrale.

Nell’omelia l’Arcivescovo ha sottolineato l’importanza di questo momento di Chiesa, vissuto a Genova come in tutte le altre Diocesi del mondo. «La Chiesa di Genova è una famiglia di famiglie, che appartiene alla Chiesa italiana e alla Chiesa universale. Nella famiglia ci sono le nostre radici, che vanno salvaguardate perché altrimenti la vita inaridisce». Quindi, l’Arcivescovo ha posto l’accento su alcune emergenze legate al tema della famiglia: l’inverno demografico, «una tragedia per nostro Paese perché va contro la nostra coscienza, la nostra patria e il nostro futuro».

Lavoro povero, povertà educativa ed energetica sono i grandi problemi che oggi devono affrontare le famiglie: tutti, ciascuno per il proprio ruolo, siamo chiamati a farcene carico.

Il tema del Giubileo, la speranza che non delude, può indurre a trasformare in gesti concreti quanto raccomandato dal Papa nella Bolla di indizione. Tra i gesti concreti l’Arcivescovo ha raccomandato in particolare la visita ai luoghi di misericordia (ospedali, carceri e cimiteri).

Chiunque, pur non andando in pellegrinaggio a Roma, potrà vivere l’Anno Santo nella Diocesi grazie alle 5 chiese giubilari: la Cattedrale, il Santuario della Guardia, il Santuario del Suffragio a Recco, il Santuario di Arenzano e il Santuario di Gavi.

L’omelia dell’Arcivescovo

 

L’intervista all’Arcivescovo

 

LE FOTO 

 

 

 

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