Il titolo del libro – “La Chiesa che morirà. L’arte di raccogliere i frammenti per impastare nuovo pane” – riprende per assonanza il titolo del libro “La Chiesa che verrà”, di Armando Matteo, oggi sottosegretario alla Congregazione della Dottrina della Fede.
Sinodo. Né speranza né paura
In questo libro Armando Matteo rifletteva – dopo 10 anni dalla morte del Cardinal Martini e a partire dal suo testamento spirituale – sulla Chiesa che verrà, si poneva una serie di domande e offriva anche qualche suggestione. Quando la San Paolo mi ha chiesto di scrivere un altro libro, mi è venuta la suggestione della Chiesa che morirà.
In tutto quello che abbiamo sentito finora sul Sinodo emergono speranza o paura.
Né speranza né paura, rispetto al Sinodo: la speranza c’è perché è teologale, la paura c’è perché fa parte della vita e delle nostre realtà. Io ho qualche riserva e la riserva è molto semplice: la chiamerei una “riserva pasquale”. Ecco da dove nasce il titolo del libro. In questo momento in cui la Chiesa è lanciata in questo cammino sinodale molto interessante, molto importante, urgente, mi sembra che rischia di mancare un elemento fondamentale, di cui parlo anche in questo libro, ed è una chiara presa d’atto e di dichiarazione di disponibilità senza la quale nessun discernimento spirituale sarebbe possibile.
(testo integrale in allegato)
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