Arcidiocesi di Genova
Sala Quadrivium, 10 Ottobre 2022
Presentazione Libro
“Pastori dentro”
Un fraterno saluto all’Arcivescovo, S.E. Mons. Marco Tasca, e il mio vivo ringraziamento per la sua partecipazione; un affettuoso saluto ai Sacerdoti, ai Religiosi, e a tutti gli intervenuti. Al Dott. Marco Ansaldo, moderatore di questo incontro nonostante i suoi numerosi impegni, la più cordiale stima e gratitudine.
- Una significativa Prefazione
Il mio primo pensiero va al Santo Padre Francesco che, con grande benevolenza, ha scritto la presentazione del libro “Pastori dentro” . Le sue parole non solo introducono al cuore e allo scopo del libro, ma esprimono anche grande affetto e vicinanza considerando i dieci anni della mia Presidenza della CEI: “Lo ringrazio anche per la lealtà e la tenace vicinanza nel camminare accanto a me, guardando avanti per servire la Chiesa italiana e il Paese”.
- Perché questo libro?
Non è un desiderio di archivistica, né tanto meno di auto memoria, ma unicamente la risposta ad una gentile insistenza da parte innanzitutto di Confratelli nell’ Episcopato e nel Sacerdozio, per cui ho ritenuto un mio dovere corrispondere alla loro benevola attenzione, anche nello spirito di quel camminare insieme che si esprime in modi diversi nella Chiesa, Madre e Maestra.
- La sfida più grande
Riconsiderando gli scritti, ho visto che, pur collocati in momenti storici precisi, evidenziano tematiche che sono diventate – come già allora si rilevava – sfide ancora più grandi di allora e dilatate nello scenario globale: a cominciare da quella “mutazione antropologica in atto” che il Papa richiama nella sua Prefazione. Questo inquinamento culturale, che mira a mutare l’identità umana, e con essa il modo di vivere e di fare società, è sempre stata oggetto della mia attenzione, ritenendolo il problema assolutamente più grave del mondo contemporaneo, pur gravido di molte sfide di carattere religioso, culturale. economico, sociale e ambientale.
- Gli argomenti dei capitoli
Dalla vita della Chiesa in Italia e nel mondo all’Europa, dai giovani all’educazione, dall’Italia alla politica, dalle povertà vecchie e nuove alla famiglia e alla vita, si può ripercorre un tratto di storia e di rivolgimenti. Nello stesso tempo, è possibile mettere a fuoco dei criteri per leggere l’oggi, come scrive il Santo Padre, sapendo che la lente decisiva per leggere la storia è per i credenti la prospettiva di Cristo.
E’ questo il modo per essere nel mondo ma non del mondo come dice il divino Maestro, ed è questo il modo migliore per servire la città terrena. La divina Rivelazione è lo spazio e il criterio della fede, e la storia è il luogo della messa in atto della fede. Ecco lo sguardo del Pastore, che nel sacramento è costituito Sacerdote, Maestro e Guida del Popolo di Dio. Ed ecco lo sguardo di ogni credente.
- “Dentro”: solo i Pastori?
Papa Francesco sottolinea che quella piccola parola “dentro” ha un duplice significato: l’interiorità del cuore di chi è chiamato a pascere il gregge di Cristo, e l’interiorità della storia dove il Pastore vive con la sua gente. L’essere nella storia è di tutti, e tutti, quindi, sono chiamati ad avere gli occhi e il cuore di Gesù per essere lievito e sale, luce e città sul monte. Ecco perché il Santo Padre scrive che è un “libro per tutti”.
- Dottrina e prassi pastorale
A volte la verità della fede, cioè il Depositul fidei comunemente espresso come Dottrina Cattolica, sembra considerato un ostacolo per la pastorale e l’annuncio del Vangelo, come se il fare dovesse prevalere sulla verità. Ma non esiste prassi senza verità. Anche nell’incontrare l’uomo e per accoglierlo – missione della Chiesa – il modo giusto per amarlo è comunicare Cristo, via-verità-vita, con le sue implicazioni esistenziali concrete: una concretezza che deriva dalla luce della fede che viene dall’eterno e conduce all’eterno. Solo ciò che buca la barriera del tempo, infatti, è veramente “concreto”.
- Un’esperienza
Nella prospettiva accennata, mi permetto di riportare qui una mia esperienza durante il servizio alla CEI. Spesso, i commenti pubblici che seguivano le prolusioni, contenevano un riconoscimento e un invito. Il riconoscimento della carità che vede la Chiesa in prima fila nel Paese con le sue organizzazioni, i Pastori, il volontariato, i luoghi, e gli investimenti economici. L’invito era di continuare su questo versante meritevole e applaudito, ma senza occuparci di ciò che la gente pensa, cioè senza esprimere idee e valori non allineati al pensiero unico, e ritenuti poco rispondenti alla sensibilità contemporanea!
Ma può la Chiesa fare questo? Può narrare un Gesù generico, fatto di sentimenti ed emozioni, senza annunciarne la realtà divina e le implicazioni morali per la vita personale, comunitaria e sociale? Questa mia esperienza, insieme ad altre che potrei raccontare, mi pare che indichi l’ approccio necessario tanto più oggi, che segna la dilatazione di una strategia secolarista il cui processo continua da decenni.
- I curatori
Come detto, i vari capitoli si snodano attorno alla scelta intelligente dei Curatori, Don Massimiliano Sabbadini e Don Samuele Pinna, che hanno individuato i temi principali delle Prolusioni così da poter aggregare in modo organico quanto detto nei molti interventi. Il testo risulta così meglio fruibile per la lettura continua o per la rapida consultazione.
Ringrazio con stima e affetto questi Confratelli e Amici, che hanno profuso intelligenza, competenza e passione per organizzare il non poco materiale. E’ stata un’avventura che è servita a noi per consolidare conoscenza e amicizia, per vivere insieme preghiera e lavoro.
Volgiamo sperare che questo lavoro sia utile a quanti accosteranno queste pagine, che trovino spunti di riflessione, contributi per il dibattito, occasione per meglio comprendere il legame tra fede e vita, passione per una testimonianza motivata da offrire senza complessi alla costruzione di un mondo a misura umana, cioè di Dio.
A tutti dico il mio grazie più bello nella preghiera.
Card. Angelo Bagnasco
Arcivescovo emerito di Genova