Esortazione al Giubileo parrocchiale di Cumiana

Esortazione pronunciata nella chiesa della Natività di Maria Santissima di Cumiana e per l’apertura del Giubileo Parrocchiale in occasione dei 150 anni della consacrazione della parrocchia
10-09-2022

Cumiana 10.9.2022

Giubileo Parrocchiale 

Esortazione

Cari Fratelli e Sorelle nel Signore

Ringrazio il Parroco che mi ha gentilmente invitato a questa festa di famiglia attorno al dolce mistero della Natività di Maria Santissima, e per l’apertura del Giubileo Parrocchiale in occasione dei 150 anni della consacrazione della vostra chiesa.

  1. Il Giubileo è innanzitutto giubilo, gioia per qualcosa che è accaduto e che abbiamo ricevuto in dono. Che cosa abbiamo ricevuto? La consacrazione del tempio dove abita la divina Eucaristia, dove andate a pregare personalmente o insieme come comunità, dove le tappe più significative dell’esistenza vengono celebrate davanti a Dio e con Dio. Dio è ovunque, lo sappiamo, ma lasciandoci il suo Corpo, egli ha voluto dei luoghi dove permanere nel Sacramento, nel Mistero della sua Presenza. Un mistero che non è buio che spaventa, poiché l’oscurità della fede è conseguenza dell’abbagliamento di Dio. La gioia del Giubileo nasce dunque dall’Emanuele, Dio-con-noi e per noi. Il mondo ha bisogno della nostra gioia, la gioia della fede in Gesù che ha parole di vita eterna, Gesù che ci riscatta dal peccato, Gesù che è il cuore misericordioso do Dio, Gesù che ha dato la vita per il mondo, per restituirci come figli al Padre, Gesù che è inizio del mondo nuovo, che è il nostro Destino e la nostra speranza … Non finiremmo mai di parlare di Lui!
  2. Proprio perché il Giubielo è gioia, esso è anche compito. La porta del giubileo è Cristo, “io sono la porta delle pecore”, ma oltrepassare quella porta non è tutto il Giubileo, bisogna continuare a camminare oltre quella porta, camminare nel grande pascolo che è oltre la soglia: quel pascolo è ancora lo stesso Cristo. E’ il pascolo del suo cuore! Si tratta allora di entrare con umiltà e e camminare in punta di piedi nella intimità con Lui, assaporare la sua grazia, ricevere il suo perdono nella confessione frequente, nutrirci dell’Eucaristia, vivere il mistero della Messa, ascoltare le sue parole (il Vangelo) e i suoi silenzi per sentire il battito del suo amore, il sussurro della sua vicinanza. La cura della vita spirituale sia la speciale strada di quest’anno giubilare, sia l’impegno per rendere concreta la gioia della fede, la preparazione alla consacrazione del nuovo altare.

Cari Amici, vi accompagno con la mia preghiera e vi chiedo di ricordavi anche di me davanti a Dio. La San Vergine Maria Bambina, ci benedica con la dolcezza della sua maternità e sostenga con il suo amore di Madre.

Card. Angelo Bagnasco

Arcivescovo emerito di Genova

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