Durante i mesi estivi e in queste settimane in cui ci si avvia ad un ritorno alle attività ordinarie, in molti stanno chiedendo quando, come, che cosa saremo chiamati a fare nel secondo anno del Cammino sinodale. Intanto è importante che siamo consapevoli del fatto che l’esperienza iniziata non ha una “scadenza”. Continuiamo sì la fase di ascolto, per offrire poi ai nostri vescovi il materiale in vista della seconda tappa del Cammino sinodale ma, prima ancora delle decisioni che verranno prese, non dimentichiamo che stiamo già sperimentando un modo, per molti nuovo, di vivere il nostro essere Chiesa, dove parole come “Ascolto” – “Corresponsabilità” – “Missione” – “Gioia del Vangelo” … , non siano più soltanto slogan ma vita vissuta.
Anche dal punto di vista pratico, comunque, nei mesi estivi il Cammino “non è andato in vacanza”: se avete avuto modo di seguire le fonti di informazione della Diocesi avrete forse già letto che, nel mentre, la Conferenza Episcopale italiana ha raccolto tutte le restituzioni del Cammino nelle diocesi – anche la nostra, ovviamente – e ne ha fatto una Sintesi Nazionale molto utile per comprendere l’ampiezza e la coralità del movimento – 500 mila persone ascoltate in 50mila gruppi, 400 referenti diocesani insieme alle loro équipe – i punti di forza e di debolezza con i quali ritroviamo molte consonanze, le prospettive e gli orizzonti futuri che nascono dall’ascolto. Dalle oltre 200 relazioni diocesane per un totale di 1.500 pagine lette, la Sintesi Nazionale ha tratto 10 nuclei tematici – ascoltare, accogliere, relazioni, celebrare, comunicazione, condividere, dialogo, casa, passaggi di vita e metodo – la cui “pluralità non rappresenta un limite da superare, attraverso un’operazione di omogeneizzazione o di gerarchizzazione, ma contribuisce a custodire il fondamentale pluralismo dell’esperienza delle Chiese in Italia, con tutta la varietà di accenti e sensibilità da cui sono attraversate e di cui sono portatrici” (Sintesi Nazionale). Infine, sempre la CEI ha tratto dalla pagina di Vangelo in cui Gesù è accolto in casa di Marta, Maria e Lazzaro a Betania, l’immagine giuda che riassume il percorso fatto e lo rilancia per il secondo anno, suggerendo tre “Cantieri” in cui possiamo imparare ad essere chiesa sinodale “facendo”: sono il cantiere della strada e del villaggio, quello dell’ospitalità e della casa, quello delle diaconie e della formazione spirituale. Sono appunto i “3 cantieri di Betania” di cui vi daremo conto più ampio e dettagliato nelle prossime settimane ma che già trovare, insieme alla Sintesi Nazionale, sul sito nazionale – https://camminosinodale.chiesacattolica.it – e su quelli diocesani – wd-genova.webdiocesiprod03.glauco.it/newsite, www.ilcittadino.ge.it, www.extragenovasinodale.it.
Nel frattempo ci ritroveremo con i referenti vicariali e l’Équipe diocesana per la sinodalità sabato 17 settembre, alle ore 10 presso la sala del Gesù di Via Petrarca, 3. Sarà l’occasione per presentare il nuovo Vademecum e i “Cantieri di Betania”, gli appuntamenti che già sono a calendario e quelli che decideremo insieme. Domenica 2 Ottobre poi ci sarà la ripresa ufficiale del Cammino con la celebrazione di Inizio Anno Pastorale in Cattedrale alle 15.30 alla quale siamo tutti invitati. Ci vediamo presto allora: vi aspetto, vi aspettiamo!
Mons. Gianni Grondona
Vicario Episcopale per la sinodalità