Di proposito ho scritto buona estate e non buone vacanze: quello che viviamo infatti non può e non deve essere un tempo vuoto ma un’ulteriore opportunità di vivere il Cammino sinodale. Come?
Intanto molti di noi in questo periodo avranno modo di godere di momenti di riposo e di stacco dalla routine quotidiana: perché non approfittarne per ripensare al percorso fatto, agli incontri avuti e magari fare una sorta di verifica dei punti di forza e delle debolezze che si sono evidenziate e anche di qualche primo frutto che abbiamo visto maturare? Perché non iniziare ad informarci ed aggiornarci sui temi del prossimo anno? A tal proposito, nei giorni scorsi la Conferenza Episcopale Italiana ha diffuso le linee per il prossimo anno, frutto del percorso fatto fin qui. Il testo si intitola “I cantieri di Betania – Prospettive per il secondo anno del Cammino sinodale” e lo potete leggere e scaricare sul sito CEI camminosinodale.chiesacattolica.it o tramite i nostri siti diocesani, tra cui quello espressamente dedicato al Cammino www.extragenovasinodale.it. È un modo per prepararsi, in attesa di quando sarà precisato a settembre. Una lettura scorrevole e chiara, che restituisce con limpidezza quanto abbiamo vissuto in questo primo anno (l’incontro, l’ascolto, la relazione, il coraggio di parlare e l’umiltà dell’ascoltare, la “conversazione spirituale” come esperienza di dialogo anche con i ‘lontani’) e individua nel racconto di Gesù accolto a casa di Maria e Marta, a Betania, l’icona guida per costruire “cantieri”, percorsi concreti, laboratori aperti di sinodalità, che per Papa Francesco non è una qualità accessoria della Chiesa ma “il cammino che Dio si aspetta dalla Chiesa del terzo millennio”.
Molti poi parteciperanno a esperienze comunitarie, magari come servizio: perché non approfittarne per riproporre l’esperienza dell’ascolto comunitario, così come lo abbiamo imparato e sperimentato, anche come strumento di verifica e programmazione dell’esperienza che stiamo vivendo? Molti entreranno in contatto con altre realtà, altri gruppi, altre diocesi… Perché non approfittarne per farsi raccontare le loro esperienze diventando una sorta di “inviati sul campo” che possano poi aiutarci a scoprire e condividere le esperienze e le ricchezze che questo primo anno di Cammino ha contribuito a far germogliare?
Dare voce ai tanti modi in cui parla il Vangelo (basta uno smartphone…)
In questi mesi molte volte ci siamo sentiti chiedere: ma cos’è questo Sinodo? Ma cosa significa nel concreto? Ci è sembrato di capire che, per molti versi, è cambiare il modo di guardare, coinvolgere e raccontare le realtà. Farne emergere la pluralità, le esperienze, le vie diverse e creative per tradurre il Vangelo nel mondo di oggi. E allora aiutateci a raccogliere con video, foto, interviste, vocali…queste testimonianze. Alziamo il volume e diamo voce a questa “galassia di bene” troppo spesso non riconosciuta o oscurata. Senza troppo guardare a chi consideriamo “dentro” o “fuori” la Chiesa, ma imparando a scoprire con curiosità la qualità evangelica delle persone, delle iniziative, del donarsi per una umanità più piena. È anche così – aumentando il nostro essere in rete e in relazione con le tante belle realtà che abitano il nostro tempo – che il Cammino sinodale può cambiare volto e poi anche approcci, strumenti, percorsi della nostra Chiesa nel tempo che viene.
E allora coraggio: riempiamo le “vacanze” di cose belle e poi pronti a riprendere il cammino insieme!
don Gianni Grondona, vicario episcopale per la Sinodalità