Quattro giorni di lavoro intenso sui temi dell’ecologia integrale e della sinodalità; centossessantacinque delegati provenienti da ogni Regione d’Italia. Quattro alberghi coinvolti nell’ospitalità, trenta volontari ad accoglierli. Una esperienza di “convegno diffuso” che ha dato i suoi frutti, in un territorio che si candida a diventare Capitalia italiana della Cultura.
Si è concluso a Chiavari il sesto Seminario nazionale di Pastorale sociale organizzato dall’Ufficio nazionale per i Problemi sociali ed il lavoro della Conferenza Episcopale italiana, un evento riservato ai delegati della Diocesi italiane che si ritrovano per approfondire i temi legati al significato e ai passi concreti della loro azione nelle comunità di appartenenza e nei territori in cui queste sorgono. L’idea di ospitare questo appuntamento in Liguria è maturata lo scorso anno, ma la possibilità di realizzarlo a Chiavari si è concretizzata a dicembre.
Di cosa si è parlato? Del cammino sinodale che la Chiesa universale ha avviato, secondo il desiderio e l’impulso di Papa Francesco: sinodalità che significa ascolto, in questa prima fase, di tutti, dei fedeli e di chi invece alla Chiesa non appartiene, in una “danza comune”, come l’ha definita durante il convegno chiavarese suor Nathalie Becquart, sottosegrataria del Sinodo dei Vescovi, che punta a rinnovare nel profondo la Chiesa, secondo un desiderio espresso da una larga fetta della sua base.
Per affrontare questo tema, i delegati sono stati suddivisi in quattordici diversi gruppi di lavoro, che hanno ripreso le fila dei nodi messi in luce dalla Settimana sociale dei Cattolici ospitata a Taranto: la necessità di una conversione personale e comunitaria nell’ottica di una ecologia integrale che coniughi sostenibilità ambientale ed inclusione sociale, il desiderio di dialogo interno alla Chiesa e all’esterno, la necessità di un coinvolgimento fattivo dei giovani.
La Diocesi ha desiderato ospitare questo evento, e lo ha organizzato attraverso l’Ufficio per la Pastorale sociale e del lavoro, che si è avvalso della collaborazione del Villaggio del Ragazzo, degli albergatori di Chiavari, che hanno aperto le loro strutture garantendo la possibilità di svolgere le varie attività previste, e dell’Istituto Caboto, che ha messo a disposizione i suoi studenti e le sue studentesse per un periodo formativo impostato sull’accoglienza. Un gruppo di volontari ha supportato le fasi dei trasferimenti in città. Il Comune ha concesso l’Auditorium e ha garantito il suo supporto nelle fasi organizzative. Un insieme di apporti che in qualche modo è stata prova della possibilità di trasformare Chiavari, per qualche giorno, nella location perfetta per trascorrere giornate di approfondimento e di dialogo. I delegati hanno mostrato interesse per la sua storia e le tradizioni locali (a far mostra di sé nell’Auditorium San Francesco il meraviglioso Crocifisso processionale opera dello scultore Francesco Dallorso custodito nell’Oratorio della Santissima Trinità di Lavagna), hanno apprezzato la gastronomia e le realtà commerciali, hanno scoperto il Mercatino dell’Antiquariato, e hanno vissuto per qualche giorno l’atmosfera accogliente della città a misura d’uomo.
Particolare interesse hanno suscitato nei delegati gli incontri con i responsabili delle buone pratiche della Regione: gli ospiti hanno visitato le sale della sede dell’Autorità portuale di Genova scoprendo i progetti di sostenibilità ambientale per i porti liguri e la storia recentissima della demolizione con riciclo dell’86% dei materiali di scarto della nave Costa Concordia, da parte di un gruppo di aziende guidate da San Giorgio del Porto, hanno conosciuto l’esperienza del biodistretto della Val di Vara; hanno visitato il Villaggio del Ragazzo, il Consorzio Tassano e Wylab.
Emanuela Castello
I video degli incontri sono disponibili sul canale YouTube della CEI www.youtube.com/c/ChiesaCattolicaItaliana
Alcune foto delle giornate