Un cammino di preparazione all’evento di Taranto

Un prima e un dopo! Solo così sarà possibile non ridurre la Settimana Sociale dei cattolici ad un evento isolato, ad “un fuoco d’artificio”. Così si è espresso l’Arcivescovo nel suo intervento al webinar promosso dal Tavolo Giustizia e Solidarietà e dall’Ufficio Diocesano per la vita sociale e il lavoro, che si può rivedere sul canale YouTube de Il Cittadino.

È importante ed urgente che tutta la comunità cristiana sia coinvolta in questo tempo di preparazione, insieme, per un cammino che permetta ai credenti di sentirsi uniti ed impegnati nel cambiamento di mentalità personale e comunitario per portare nella società la luce dei valori cristiani. “Vivere la chiesa non può prescindere dal contrastare ciò che va contro la giustizia, la dignità umana, l’ambiente; è una lezione che abbiamo imparato da 2000 anni, dalle prime comunità che condividevano preghiera e cura degli altri – ha affermato l’arcivescovo -. Occorre un impegno comune di dialogo con tutti anche al di fuori delle nostre comunità perché la salvaguardia del creato riguarda tutti e noi dobbiamo essere testimoni della creazione e prenderci cura di ogni uomo che è fatto ad immagine di Dio. Prepararsi alla Settimana Sociale significa riflettere, dialogare, pregare, dar vita a ‘comunità pensanti’ capaci di responsabilità.”

Responsabilità: termine più volte indicato da Franco Miano che, come membro del comitato nazionale preparatorio, ha presentato la prossima Settimana Sociale (Taranto, 21/24 Ottobre) nei contenuti, nella finalità e nel metodo. Nelle nostre comunità è necessario creare un clima sinodale, comunitario, uno stile aperto per un cammino che sappia interconnettere tutti gli aspetti che riguardano la cura della casa comune: transizione ecologica, lavoro, casa, futuro, dignità dell’uomo, crisi demografica, diseguaglianze… Tutto deve essere connesso e tutto deve essere considerato da comunità, associazioni, famiglie. Bisogna aprirci alla universalità della realtà mettendo al centro le situazioni di maggiore fragilità perché, come noto, i danni dell’ambiente, dell’economia, della frammentazione sociale si ripercuotono innanzitutto sui più poveri.

La dimensione progettuale che insieme dobbiamo sostenere riguarda in modo particolare i giovani che sono protagonisti del presente e del futuro. Non un mondo adulto che si interessa ai giovani, tanto per fare qualcosa, per giustificarsi ma un “mondo di maturità” dove ognuno sia capace di esprimere le proprie capacità e competenze. Insieme adulti, giovani e famiglie possono essere esempio di una fraternità sociale carica di responsabilità per la cura della casa comune. Per una prospettiva concreta sono stati ricordati ampiamente gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile indicati da Agenda 2030. Questi costituiscono un banco di confronto e di azione a favore dei temi che sottendono alla Settimana Sociale: ambiente, lavoro, futuro che deve essere traguardato con rinnovamento e generatività, fantasia e coraggio, come ha concluso l’Arcivescovo che tra l’altro, a sostegno dell’impegno corale che coinvolge le Diocesi liguri, ha annunciato che si stanno allestendo alcuni strumenti per favorire la preparazione e il cammino comunitario. Il Tavolo Giustizia e Solidarietà e l’Ufficio Diocesano per la vita sociale e il lavoro, inoltre, hanno prospettato un appuntamento di approfondimento per il prossimo 27 maggio. Confermata anche la disponibilità per incontri di confronto e riflessione nelle parrocchie proprio per favorire il comune cammino.

 

a cura di Gigi Borgiani

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