Venerdì 25 dicembre l’Arcivescovo ha presieduto in San Lorenzo la S. Messa Pontificale del giorno di Natale, animata dalla Cappella Musicale della Cattedrale, concelebrata da Mons. Nicolò Anselmi, Vescovo Ausiliare e dai Canonici del Capitolo Metropolitano.
Nell’omelia, Mons. Tasca rifacendosi al ritornello del salmo del giorno che recita “tutta la terra ha veduto la salvezza del nostro Dio” ha sottolineato che il Natale è gioia e festa, che va vissuta in profondità. “La realtà attorno a noi è difficile e complicata – ha detto – e per molte persone non è certo una giornata serena e felice”. Come mai allora parliamo di esultanza e gioiosa consolazione? Ovviamente perché è nato il Signore Gesù, ma questa gioia deve essere collegata a molto tempo prima. Nella colletta dopo il Gloria si è recitato il ringraziamento al Signore ‘perché ci ha creato a sua immagine’. “Questo è il motivo profondo della nostra gioia – ha detto l’Arcivescovo – Dio Padre ha creato l’uomo a sua immagine. Tante volte lo dimentichiamo e siamo in balìa di tanti fattori esterni che non è bene che comandino il nostro essere e il nostro agire”. La nostra gioia deve essere fondata su questo aspetto: cosa si può desiderare di più?
“I Padri della Chiesa – ha proseguito – dicono che quando Dio stava creando l’uomo il modello che aveva davanti era il Signore Gesù; è bella questa immagine: il Signore stava creando l’uomo con davanti un modello. E la vita cristiana è essenzialmente vivere secondo il modello che è il Signore Gesù che si è fatto uno di noi”. Gesù si è fatto uomo in una situazione non certo facile. Non ha scelto un tempo d’oro per venire al mondo. Ha scelto quel tempo per portare messaggi di gioia, di salvezza e di vita eterna. E lo fa anche oggi nascendo nelle nostre vite, con tutte le fatiche che stiamo affrontando.
Un passo del Prologo del Vangelo di San Giovanni recita ‘venne tra i suoi ma i suoi non lo hanno accolto’. L’Arcivescovo ha sottolineato che il verbo ‘accogliere’ è importante per la vita cristiana. “Essere cristiani – ha detto – non è solo darsi da fare, impegnarsi, essere coerenti, ma prima di tutto è accogliere il Signore Gesù nel nostro cuore e nella nostra vita, perché non siamo noi i protagonisti della vita cristiana”. “Questo è il tempo del Natale – ha concluso Mons. Tasca – disponiamoci ad accogliere questo Bambino che viene tra noi, questo Dio che si fa uomo, che ci ha creato a sua immagine e somiglianza: accogliamo il suo amore!”.