Questa mattina nel Salone dell’Episcopio Mons. Marco Tasca, Arcivescovo di Genova, ha incontrato il mondo della comunicazione genovese per rivolgere alla città il messaggio di auguri natalizi.
L’Arcivescovo ha rilevato come sia forse inappropriato dire, come avviene spesso in questo anno di pandemia, che quello che sta per arrivare sarà un Natale più serio e senza gioia. In verità, il Natale di Gesù in sé e per sé non fu così semplice: “Il Natale storicamente non fu agevole, e vederlo oggi come una festa solo bella non corrisponde esattamente alla storia”.
Il Natale, ha detto l’Arcivescovo, è fatto di momenti belli ma anche di fatiche; per questo, soprattutto quest’anno, il Natale deve essere vissuto come un’occasione da parte dei Cristiani per chiedere al Signore: “Aiutaci a capire la tua presenza in questa situazione”. E’ questa la vera sfida cui tutti siamo chiamati.
Per chi non crede, il Natale è comunque un momento molto bello perchè parla di clima familiare, e anche di solidarietà: “Quanta solidarietà si coglie in questo periodo: tutti siamo chiamati ad alzare gli occhi e vedere, intorno a noi, le esigenze e i bisogni che ci sono”. “Certamente siamo tutti nella stessa tempesta in questa situazione di pandemia, ma non tutti siamo nella stessa barca”. “La barca – ha detto ancora l’Arcivescovo – è diversa, perchè ogni situazione personale è a sè”. Dunque, Mons. Tasca ha invitato alla solidarietà: “Diamoci una mano affinchè tutti possano avere almeno una piccola barchetta per navigare in questa fatica e in questa difficoltà”.
Al termine del suo messaggio di auguri, l’Arcivescovo ha poi risposto ad alcune domande poste dai giornalisti.
Nella sua riflessione, Mons. Tasca ha rilevato l’importanza di fare insieme gioco di squadra di fronte alle difficoltà economiche, sociali e lavorative, rilevate anche nel mondo della comunicazione, oggi sempre più difficile e precario.
Venendo al Mondo del Lavoro, l’Arcivescovo ha posto una sottolineatura sulla figura dei Cappellani del Lavoro (peculiarità della Chiesa genovese) che svolgono il loro ministero all’interno delle realtà produttive della città. L’Arcivescovo, ricevendo in questi giorni i rappresentanti del mondo del lavoro per il consueto scambio di auguri natalizi, ha potuto cogliere la forte preoccupazione per la crisi generata dalla pandemia e anche per l’annunciato sblocco dei licenziamenti, prospettati dal prossimo marzo 2021. Anche in questo caso lo sforzo di solidarietà deve essere comune e la Chiesa genovese è chiamata a fare la sua parte.
Relativamente alla partecipazione “virtuale” alla S. Messa attraverso le piattaforme multimediali a causa della pandemia, l’Arcivescovo ha sottolineato l’importanza, da parte della Chiesa, di fare una riflessione sulla diminuzione della partecipazione dei fedeli, e ha auspicato che il post-Covid possa rilanciare la partecipazione alla celebrazione domenicale. Naturalmente, la partecipazione alle celebrazioni anche online è una opportunità unica, soprattutto per chi, a causa di problemi di salute o disabilità, è più a rischio in questo momento.
Di fronte agli innumerevoli lutti causati nelle famiglie dal Covid-19, Mons, Tasca ha rilevato l’esigenza di essere vicini, come Chiesa, a tanti che in questi mesi hanno perso i propri cari senza poterli salutare o senza essere loro vicini nel momento della grande sofferenza. La vicinanza e l’affetto reciproci possono essere di qualche conforto di fronte a questa grande tragedia.
Infine, una riflessione sulla sua esperienza a Genova: “Dalla mia esperienza in questi cinque mesi ho trovato accoglienza da parte della gente e dei sacerdoti. Mi ritengo fortunato di essere arrivato in questa città. La grande sfida oggi è camminare insieme, insieme trovare delle risposte attraverso il discernimento, per comprendere quale sia il disegno del Signore per la Chiesa di Genova”
Dall’Arcivescovo una domanda, a lui molto cara: “Dobbiamo chiederci: Signore, dove ci vuoi portare in questo tempo e in questo momento?”.
Infine, gli auguri di un Santo Natale alla Città e alla Chiesa.
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