Domenica 13 settembre Mons. Marco Tasca ha presieduto in Cattedrale la S. Messa e ha conferito i sacramenti dell’iniziazione cristiana ai catecumeni. Questo rito viene di solito compiuto nella Veglia pasquale; i catecumeni ricevono durante la solenne funzione pasquale i sacramenti di Battesimo, Eucaristia e Confermazione. Quest’anno, non avendo potuto celebrare le funzioni del Triduo pasquale e della S. Pasqua a motivo della pandemia, i catecumeni hanno potuto ricevere solo domenica scorsa i Sacramenti.
“Il Signore vi dia la grazia, cari catecumeni – ha detto l’Arcivescovo nell’omelia – di dare il vostro apporto alle nostre comunità cristiane, perché sappiamo essere questo un segno della Misericordia di Dio”. E proprio sul tema della Misericordia e del perdono ha posto l’accento Mons. Tasca commentando il Vangelo del giorno, definendo il perdono vicendevole come caratteristica del credente. “Il perdono – ha detto – è un tema importante per noi credenti. Gesù vuole farci riflettere e pensare sulle relazioni che abbiamo all’interno delle comunità”. Come viviamo le relazioni fraterne? Spesso ci comportiamo come se le cose che accadono non riguardassero mai noi e il primo atteggiamento è spesso quello dell’indifferenza. “Ma il primo impegno che ci pone di fronte il Signore – ha sottolineato – è quello di essere attenti alle situazioni che ci si pongono davanti. È quello di provare partecipazione a quello che succede alle persone intono a noi!”. La mancanza di perdono, di misericordia porta in primo piano il giudizio e la critica e distrugge non solo le comunità cristiane, ma anche il tessuto sociale. “Noi cristiani – ha ribadito l’Arcivescovo – siamo chiamati a testimoniare la bellezza del perdono, dell’attenzione, della relazione”. Ma perché perdonare se si haragione? “La risposta è semplice – ha detto Mons. Tasca – perché Dio perdona. E noi crediamo in Dio”. “È qui la bellezza della vita cristiana – ha concluso – che è molto più importante e vera dei peccati che si possono commettere”.
Ascolta l’audio integrale dell’omelia pronunciata dall’Arcivescovo