Alluvione: aiuti tramite Caritas

L’alluvione che ha colpito Genova e la sua provincia il 9 ottobre 2014 ha avuto un impatto più pesante e dannoso rispetto a quella del novembre 2011, per vari motivi:
Il nubifragio ha colpito le zone già alluvionate tre anni fa, anche se in misura meno intensa:  i quartieri di Marassi, Staglieno, Molassana e S. Fruttuoso hanno rivissuto lo stesso dramma, molti commercianti sono stati danneggiati nuovamente senza aver ancora ricevuto il risarcimento dell’alluvione 2011;
A nostra conoscenza le famiglie colpite sono meno numerose, ma con problemi più gravi, la maggior parte non sono sfollate a causa dell’inondazione ma per fenomeni franosi che risultano più rovinosi e difficilmente risolvibili nell’immediato, i quartieri maggiormente colpiti sono quelli della Valpolcevera;
I commercianti sono stati gravemente colpiti, ad una prima stima si pensa che siano oltre il doppio di quelli danneggiati nel 2011,in particolare si segnalano i quartieri della Foce e di San Fruttuoso; 
La  zona interessata è molto più vasta e differenziata, il fenomeno alluvionale – infatti – ha colpito Genova “a macchia di leopardo”: i vicariati coinvolti dall’alluvione sono otto e precisamente: Carignano-Foce, S. Fruttuoso, Marassi-Staglieno, Albaro, Alta Val Bisagno; Bolzaneto (per famiglie sfollate), Rivarolo (per famiglie sfollate), Valle Scrivia (in particolare Montoggio), senza dimenticare alcuni  casi di sgomberi forzati di famiglie in quartieri non colpiti come Castelletto.

Intervento Caritas

L'intervento si fonda su tre elementi:

• l’attenzione particolare verso le persone più deboli (le famiglie: privilegiando i bambini, gli anziani, i malati, i diversamente abili; i commercianti: privilegiando i commercianti più fragili e più esposti economicamente..);
•  il coinvolgimento attivo dei destinatari che diventano i veri protagonisti della ripresa;
• il lavoro di rete con le istituzioni e le realtà presenti nel territorio.
Le risorse provenienti dalla Colletta Diocesana dalla CEI, dalle realtà ecclesiali – singoli, famiglie, associazioni, gruppi, parrocchie e Diocesi italiane – e laiche – aziende, ecc. – ci consentono di avviare e realizzare interventi in tutto il territorio coinvolto, secondo le strategie di intervento tipiche dell’agire Caritas.

1) Emergenza Primo Aiuto: 
Primo soccorso alla popolazione nel liberare appartamenti e negozi invasi dall’acqua e dal fango, distribuzione di vestiario e generi alimentari…);
– Come Caritas abbiamo messo a disposizione per le famiglie e i commercianti 10 deumidicatori e 2 generatori di aria calda in grado di togliere l’umidità per un più rapido ritorno alla normalità;

2) Accompagnamento della popolazione 
Apertura straordinaria e dedicata dei Centri d’ascolto delle zone coinvolte con un supporto di volontari esperti in grado di affrontare tematiche specifiche. Potete trovare le aperture dedicate dei Centri di Ascolto nel sito della caritas di Genova www.caritasgenova.it;

3) Sostegno per la riabilitazione socio-economica del territorio
A) Contributo e supporto per tutte le famiglie alluvionate:
per un rapido ritorno alla normalità tramite i CDA coinvolti, in collaborazione con gli Ambiti Territoriali Sociali (A.T.S.) dei rispettivi Municipi. Tramite i Cda abbiamo avviato i contatti con tutti gli Ambiti Territoriali Sociali che seguono da vicino ogni famiglia alluvionata;
B) Contributi e sostegno al credito a favore delle piccole attività artigianali e commerciali  più fragili che costituiscono il principale sostegno di un nucleo familiare. Abbiamo deciso di far diventare il CDA territoriale il luogo di ascolto e di prima istruttoria delle richieste degli esercenti.  I Centri di Ascolto saranno supportati (almeno inizialmente) da persone competenti e adeguatamente formati per essere in grado di recepire le istanze degli esercenti. 
In questi giorni oltre 200 volontari sono passati in tutte le zone alluvionate per compiere il censimento delle situazioni più critiche ed urgenti. 
-i n una prima fase inizieremo ad erogare i primi contributi economici a partire da venerdì 31 ottobre. Ogni vicariato (tramite il suo CDA) presenterà le sue richieste con una cadenza prevalentemente quindicinale.
– La seconda fase prevede un ascolto mirato con elargizioni diversificate, nella seconda fase gli esercenti in maggior difficoltà (es. monoreddito, a rischio usura, con problematiche famigliari….) verranno ulteriormente sostenuti e accompagnati.

4) aiuto per il ripristino di strutture sociali e socio-pastorali: sono già diverse le richieste ricevute, abbiamo già sostenuto la comunità montana di Montoggio e l’istituto delle Immacolatine gravemente danneggiato dall’alluvione.
Resoconto economico: ogni settimana aggiorneremo il quadro economico delle offerte e delle elargizioni:

 

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