Il Papa è arrivato puntuale alle 9.30 in piazza san Pietro per l’udienza generale del mercoledì, cui hanno preso parte oggi anche 500 fedeli della Diocesi di Genova scesi a Roma per ringraziare il Santo Padre della sua visita nel capoluogo ligure lo scorso 27 maggio.
Nella sua catechesi, Papa Francesco ha parlato del Battesimo, “il fondamento di tutta la vita cristiana. È il primo dei sacramenti, in quanto è la porta che permette a Cristo Signore di prendere dimora nella nostra persona e a noi di immergerci nel suo mistero”. Con l’udienza di oggi, il Papa ha iniziato un nuovo ciclo di catechesi. “I cinquanta giorni del tempo liturgico pasquale sono propizi per riflettere sulla vita cristiana che, per sua natura, è la vita che proviene da Cristo stesso”, ha esordito Francesco. “Sono sicuro, sicurissimo che tutti noi ricordiamo la data della nostra nascita. Ma mi domando un po’ dubbioso, e domando a voi: ognuno di voi ricorda qual è stata la data del suo battesimo?”. Con queste parole il Papa si è rivolto a braccio ai 22.000 fedeli presenti in piazza.
“Se noi festeggiamo il giorno della nascita, come non festeggiare, o almeno ricordare, il giorno della rinascita?”. “Vi darò un compito a casa”, la richiesta del Papa alla piazza: “Coloro che non si ricordano la data del battesimo, domandino alla mamma, agli zii, ai nipoti: ‘Tu sai qual è la data del battesimo’? E non dimenticarla mai, e quel giorno ringrazia il Signore perché è proprio il giorno in cui il Signore è entrato in me, lo Spirito Santo è entrato in me”.
Prima di partecipare all’udienza generale con il Papa, i 500 fedeli genovesi che hanno preso parte al viaggio di restituzione della visita a Francesco hanno partecipato alla S. Messa celebrata dal Card. Angelo Bagnasco nella Basilica di San Pietro. Nell’omelia l’Arcivescovo ha ringraziato i pellegrini genovesi per la massiccia partecipazione e ha sottolineato che è una gioia trovarsi accanto alla tomba di Pietro a celebrare l’Eucaristia nella gioiosa circostanza della restituzione della visita al Santo Padre, che tanto lasciò nei nostri cuori nella sua visita del 27 maggio scorso. “Questa nostra vicinanza fisica alla tomba di Pietro – ha detto – racchiude un dono particolare in ordine alla nostra fede, perché San Pietro ha dato la vita per la fede in Cristo e ha ricevuto da Cristo il compito di confermare nella fede tutti i fratelli e il popolo cristiano, fino alla fine del mondo”. La fede, dunque, come centralità e unica via di accesso a Dio, la fede come unica sorgente della vita cristiana. “Dobbiamo stare attenti – ha continuato l’Arcivescovo – a non allontanarci dal centro della fede, cuore dell’unità della Chiesa”. “Chiediamo – ha concluso – questa grazia per noi, per il nostro clero, per la nostra Diocesi: preghiamo Dio di avere una fede più forte, più limpida, più convinta: solo restando davanti all’Eucaristia, presenza reale di Gesù Cristo, sapremo anche uscire, ‘andare al largo’ e donare a tutti la fiamma della fede”.
Al termine dell’udienza, l’Arcivescovo di Genova ha consegnato al Papa il volume “Francesco a Genova. Un grande abbraccio”, realizzato per fare memoria della visita del Santo Padre alla diocesi genovese lo scorso 27 maggio.