22 maggio 2015: l’intitolazione al Card. Giuseppe Siri

“Focolare, vogliamo che questo luogo sia inteso in questi termini”: così ha detto l’Arcivescovo in occasione della cerimonia di intitolazione del Convitto Ecclesiastico al Cardinale Giuseppe Siri, venerdì 22 maggio 2015.
Alla presenza del prefetto Fiamma Spena, di Mons. Nicolò Anselmi, di Mons. Marco Doldi, di tanti sacerdoti della Diocesi, delle suore della Pora, delle Serve di Maria e delle Brignoline, il Convitto è diventato Casa del clero, e intitolato alla memoria del Card. Siri.
La storia del Convitto ha più di 175 anni.
“Questa cerimonia ha due motivi principali – ha detto Mons. Giuseppe Torrigino, direttore – il primo è quello di benedire l’ampliamento e la ristrutturazione del primo, secondo e terzo piano, aggiungendo una parte importante alla lunga vita del Convitto, il secondo motivo è quello della nuova intitolazione”.
Le nuove esigenze normative e l’aumento dei sacerdoti ospiti hanno reso necessari i lavori di ristrutturazione e ampliamento, realizzati grazie all’impegno zelante di ditte e personale tecnico.
I lavori sono iniziati nel 2004: “Le tappe percorse sono state molte, ma ne mancano ancora: ristrutturazione e ampliamento della Cappella interna, ristrutturazione della facciata, ristrutturazione del giardino e rifinitura dei lavori precedenti”. Da parte di Mons. Torrigino è arrivato un grazie sentito ai volontari che si affiancano giornalmente al personale impiegato alla Casa del Clero, dalle oblate a chi si rende disponibile con un sorriso e con un pò del proprio tempo.
“Qui i nostri ospiti, i carissimi amici sacerdoti, possono trovare calore nel loro quotidiano. Tutta la Diocesi beneficerà della Casa del Clero. Abitando qui, o anche solo passando in questi ambienti per riposarsi e rinfrancarsi, si dovrà avere idea di casa”. Il Card. Siri, ha detto ancora l’Arcivescovo, sarà il protettore di questi luoghi, insieme ad altri benemeriti della storia del Convitto.
Non tutte le Diocesi hanno la Casa del Clero, e questa è una povertà: Genova ha la grazia di un luogo dove ogni sacerdote può sostare, riposarsi, trovare aiuto e fraternità, ha proseguito ancora l’Arcivescovo; i lavori eseguiti sono stati possibili grazie alla generosità di molti e alla provvidenza.
In conclusione del suo intervento, il Cardinale Bagnasco ha dato lettura di una lettera del Card. Siri, trovata riordinando alcune sue carte.
“Non farò nulla senza aver prima anche brevissimamente pregato; non mi preoccuperò della salute facendomene un pensiero assillante e impediente; avrò carità per coloro che dilaniano la Chiesa di Dio”: con queste parole semplici e profonde il Cardinale Bagnasco ha invitato a proseguire nel cammino intrapreso, rivolgendo un particolare saluto ai sacerdoti ospiti e invitando i sacerdoti intervenuti a recarsi in visita, a condividere il pasto, a portare la propria presenza.
La testimonianza di Mons. Mario Grone, per molti anni accanto al Card. Siri in qualità di suo segretario, ha raccontato come il Capitolo della Chiesa abbia deciso di celebrare il venticinquesimo della scomparsa del Card. Siri intitolandogli la Casa del Clero: “Il Cardinale Arcivescovo ne diede pubblica notizia al Clero il Giovedì Santo durante la condivisione conviviale”.
 
 
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