Il 18 novembre 2023 si celebra la III Giornata nazionale di preghiera della Chiesa italiana per le vittime e i sopravvissuti agli abusi, per la tutela dei minori e delle persone vulnerabili. L’iniziativa, istituita in corrispondenza della Giornata europea per la protezione dei minori contro lo sfruttamento e l’abuso sessuale, coinvolge tutta la comunità cristiana nella preghiera, nella richiesta di perdono per i peccati commessi e nella sensibilizzazione riguardo questa dolorosa realtà.
Il tema di quest’anno è: “La Bellezza Ferita. «Curerò la tua ferita e ti guarirò dalla tue piaghe» (Ger 30,17). Assumendo queste parole del profeta Geremia che si fa portatore di uno straordinario messaggio di speranza e di consolazione per il suo popolo ̶ dopo i traumi della violazione della Città santa e della conseguente deportazione in Babilonia ̶ siamo tutti chiamati a riflettere su come porci di fronte agli scandali nell’ambito della Chiesa, al piegarsi della logica dell’amore a quella del potere, dell’egoismo, dell’abuso.
Serve comprendere cosa ci ha fatto deviare, cosa ci ha fatto perdere di vista l’obiettivo (testimoni della Bellezza e della vita), creando scandalo e diventando pietra di inciampo. Cosa ci scandalizza davvero? Il male prodotto all’innocente o piuttosto il vacillare della nostra immagine e delle nostre sicurezze? Cosa ci è davvero di inciampo? L’aver perso di vista il bene o il sentirci costretti a rivedere i nostri criteri di fedeltà? La tentazione sarebbe quella di separare quelli che hanno scandalizzato e noi, i più buoni, con in bocca l’amara gioia del sentirci diversi.
Gli scandali non maturano per improvvisa crescita, ma si innestano nella storia. Dove eravamo, tutti ̶ chi ha operato lo scandalo e chi ne è rimasto scandalizzato ̶ quando maturava un modo di pensare l’umano e di vivere scelte concrete improntato al criterio del privilegio di sé, del piacere o del compiacere? Dove eravamo quando abbiamo lasciato spazio a una libertà arbitraria, quando abbiamo tollerato o addirittura giustificato l’incuranza verso il debole?
I fenomeni che oggi vediamo scandalosi sono eclatanti, ma dietro questi fenomeni e alla radice di essi ci sono modi di pensare la vita e di tollerare l’abuso che sono divenuti abituali, quasi normali. Si può far finta che non esista il male quando “serve” ̶ quando cioè ci torna utile ̶ , così come lo si può drammatizzare quando “serve”. Quali logiche hanno prodotto i fenomeni di cui oggi ci scandalizziamo giustamente? Non c’è un singolo errore, un singolo peccato, una singola vita. C’è una società, ormai assuefatta che consente, che accetta, che non si indigna, o che fa finta di non vedere. C’è un’abitudine o un’indifferenza a tanti piccoli “mali”, a tanti piccoli abusi.
Cosa fare di fronte a un reato che nega la vita della persona abusata e ne impedisce il cammino, poiché ne ha piegato la carne e velato il suo occhio per tutto il suo futuro? La dignità dell’abusato chiede che lo si “scelga”, e che la giusta condanna dell’ingiustizia impegni le persone colpevoli e la Chiesa colpevole a rispondere al male con l’impegno verso il bene.
A questo punto quindi la domanda da farci è: cosa può nascere da questo buio, da questa Bellezza tradita? Come ci ricorda Bonhoeffer: «Dio non si vergogna della bassezza dell’uomo, vi entra dentro (…) Dio è vicino alla bassezza, ama ciò che è perduto. Lì egli vuole irrompere nella nostra vita, lì ci fa sentire il suo approssimarsi, affinché comprendiamo il miracolo del suo amore, della sua vicinanza e della sua grazia».
Il valore delle ferite e di ogni crisi è proprio in questa opportunità di scegliere ancora una volta la vita. Certo le ferite rimangono, ma ci indicano una strada. Le ferite continuano a bruciare per non lasciarci in pace, o per scegliere una nuova pace. Si può essere Chiesa e essere sale che perde sapore, sale che non preserva dalla corruzione, luce che non rischiara. Così come si può essere Chiesa e trasformare la realtà insipida di una società, ridare sapore alla vita e alla vita nella sua Bellezza.
Questi pensieri, tratti da una riflessione di don Luigi Verdi, possono guidare nella preparazione personale e comunitaria alla III Giornata di Preghiera, perché si continui nel cammino di consapevolezza e trasparenza tanto sollecitato da papa Francesco.
In allegato sono disponibili il manifesto e alcuni sussidi per animare la Giornata nelle parrocchie.